Il Valdarno tocca il fondo!

Precipita senza paracadute nella palude anonima di metà classifica il Valdarno Volley, inerme davanti alle avversarie e alla sfortuna che lo colpisce; a onor del vero Casette è proprio una bella squadra, con due elementi quali Fiorentini e Testella, di valore assoluto, ma non così tanto da affondare le padrone di casa nella maniera vista domenica al Pala San Biagio.

Inizia il periodo di “passione” per il Valdarno Volley, che nel tris di gare che porteranno alla pausa natalizia, si troverà di fronte tre delle quattro squadre che occupano i piani nobili della classifica: l’Azzurra Casette, Coim Falconara e Il Bisonte (San Mariano è l’altra, ma è già stata affrontata n.d.r.); qualcuno potrà pensare che questo, viste le tre sconfitte consecutive, non sia il momento migliore per opporsi a corazzate del genere, ma le ragazze di Barbara Biagi, oltre a nutrire diversi rimpianti dopo la rocambolesca partita con Cittaducale, hanno dato il meglio di sé negli scontri che le vedevano partire sfavorite.

Troppo buona per essere vera!

Fedele alla filosofia cinese dello Yin e dello Yiang, ovvero il ciclico passare dalla luce al buio e viceversa, o più semplicemente dal bene al male, il Valdarno Volley suda, si danna, impila un mattoncino sopra l’altro per costruire una vittoria che sembra a portata di mano, poi prende il bulldozer, rompe tutto e riparte da capo! Solo che non fa i conti con un Cittaducale volenteroso e coriaceo, che si gioca tutte e sette le vite a disposizione; lo vedi alle corde, barcollante con la spugna in mano al coach pronta per essere gettata, e un attimo dopo Ferro ti infila tre colpi micidiali e le reatine risorgono.

È stata senz’ombra di dubbio una settimana stimolante, quella trascorsa dal Valdarno Volley; la debacle di Marsciano, prima uscita per la quale si possa davvero usare un’accezione negativa,  ha dato modo allo staff tecnico di individuare e, quindi, intervenire sulle carenze emerse durante il match; le sconfitte non fanno piacere a nessuno, ma fanno parte del curriculum sportivo di una squadra che si è imposta di far bene, ma non certo di essere al meglio dopo soli tre mesi di lavoro.